Na levina, na desgrazia sun Pordoi
Articol tout fora da Alpenzeitung, 16/12/1937
Tutte le vittime recuperate. — Le salme trasferite a Canazei. — Manifestazioni di cordoglio delle Loro Altezze Reali il Duca e la Duchessa di Pistoia e di S. E. il Prefetto.
Le masse di neve che nel fatale pomeriggio dell’altro ieri hanno travolto e sepolto 21 giovani vite sotto il loro fragoroso peso, hanno ora restituito tutte le loro vittime. L’impegno altruista delle squadre di soccorso accorse sul posto ha combattuto contro la forza primordiale della natura, strappandole dalle braccia le ultime vittime. 8 morti e 13 estratti vivi è il triste bilancio definitivo della grave sciagura.
La ricostruzione del triste evento mette chiaramente in luce il grande pericolo che le masse di neve appena cadute rappresentano anche per lo sciatore più esperto. Martedì pomeriggio verso le 2 un corso guidato dal noto alpinista e maestro di sci Hans Steger partì dal Passo Pordoi per effettuare nelle ore pomeridiane un’escursione al “Belvedere”.
I membri del gruppo erano tutti partecipanti a un corso di sci tenuto al Passo Pordoi da Giovanni Steger e dalla campionessa italiana di sci Paola Wiesinger, per la preparazione all’ottenimento del diploma di maestro di sci. Aveva iniziato la sua attività lunedì mattina. Il percorso conduceva lungo la Via del Pan, che costeggia il Sass Becè. A guidare il gruppo c’erano due conoscitori del luogo, i maestri di sci Gioachino Spinell di Fontanazzo e Vito Pitscheider di Canazei; gli altri partecipanti li seguivano in fila indiana a 30–40 metri di distanza.
Improvvisamente la guida alpina Roberto Perathoner, che da una sporgenza rocciosa sopra i pendii del Sass Becè aveva notato accumuli di neve sospetti, diede l’allarme valanghe, avendo intuito fulmineamente il pericolo imminente. I primi della fila esitarono un momento sull’effettiva pericolosità della situazione, e questo brevissimo intervallo costò la vita a molti di loro.
Una poderosa valanga crollò giù seppellendo gli sfortunati sotto il suo manto bianco. I due che procedevano in testa furono risparmiati dalla massa nevosa e accorsero per primi ad aiutare i sepolti.
Sulle masse di neve sconvolte erano sparsi bastoncini, sci e indumenti, ma qua e là affioravano anche alcune mani che i soccorritori afferravano chiamando con voce vigorosa. Intanto erano accorsi anche sportivi che si trovavano nelle vicinanze. .Verso sera furono ritrovati 12 sepolti, tra cui anche Giovanni Steger; ma più i lavori avanzavano, più diminuivano le speranze di salvare vite. Alle 11 di notte il numero delle vittime era salito a 8 tra cui la guida Bernard di Alba [Beppino Bernard del Miramonti], l’oste Giuseppe Donei, Tullio Gabrielli di Pozza, Ferdinando Wiedenhofer di Roca Levante e il pittore religioso Sigismondo Stotz.
Roberto Perathoner, il celebre alpinista, è caduto vittima di un destino particolarmente tragico. Dev’essere stata tristissima per il padre la vista del figlio senza vita. Numerosi familiari giunsero nel corso della giornata di ieri al Passo Pordoi. Le autorità della provincia offrirono loro il proprio conforto recandosi immediatamente sul luogo dell’incidente dopo aver appreso la notizia.
Questa mattina verso le 10 i soccorritori instancabili riuscirono a liberare anche gli ultimi due sepolti. Raimondo Soraperra non era più in vita, mentre Luigi Kohler, con grande stupore dei soccorritori, non solo era vivo ma dopo 20 ore sotto una spessa coltre di neve domandò subito dei suoi sci.
I sopravvissuti si sono tutti ripresi dal tragico incidente. Le salme sono state trasportate ieri sera a Canazei.
Le Loro Altezze Reali il Duca e la Duchessa di Pistoia chiesero a S. E. il Prefetto di esprimere ai familiari delle vittime il più profondo cordoglio.